La pratica sportiva ai tempi del coronavirus ha innescato situazioni complicate: di fatto le porte delle palestre si sono chiuse nel marzo 2020 con il primo lockdown e nell'aprile 2021, momento in cui scriviamo, sono ancora chiuse.
Le attività erano riprese più o meno regolarmente nell'estate 2020 salvo poi chiudere nuovamente pochi mesi dopo, in ottobre.
Nell'agosto 2020 scrivevamo che pur nell'incertezza del futuro, sapevamo che
essere allenati
protegge anche
da infezioni e malattie
Un elemento evidenziato da numerosissime ricerche: qui una pubblicata su Il Giorno del 25/3/21 ed emersa dallo studio dei dati del Day Hospital post-Covid del Policlinico Gemelli, che definiscono l'esercisio fisico come un farmaco salvavita.
Nulla di nuovo, considerato che già nell'estate 2020 riportavamo su queste pagine gli stessi concetti: diversi studi scientifici dimostrano che un regolare esercizio fisico eseguito da due a tre mesi prima di un’infezione riduceva la gravità della malattia e la carica virale. Tra questi uno condotto sulla popolazione di Hong Kong durante l'influenza del 1998 (vedi), confermato da successivi esperimenti su topi di laboratorio.
In particolare emergeva che l’82% dei topi che avevano fatto attività fisica 20-30 minuti al giorno durante il periodo di incubazione dell'influenza sono sopravvissuti contro il 43% dei topi sedentari e il 30% dei topi che hanno eseguito un esercizio fisico molto/troppo intenso (2,5 ore al giorno)
Una ricerca svolta su un gruppo di sportivi amatoriali praticanti maratona ed ultramaratona ha confermato la maggiore presenza di cellule NK nei soggetti allenati in misura superiore rispetto al gruppo di controllo (vedi). Questa scoperta è importante poichè i linfociti NK "natural killer" sono deputati proprio a rilevare anomalie nelle membrane e partecipano alla distruzione di cellule tumorali o infettate da virus (vedi)
L’attività fisica stimola il sistema immunitario; i cambiamenti e i segnali cellulari sono poi intercettati dal sistema nervoso che si attiverà per compensare gli squilibri a livello cellulare; ecco perchè i dati raccolti su animali e umani suggeriscono che l’esercizio fisico
- prepara meglio il sistema immunitario a affrontare un’infezione virale
- migliora le possibilità di combattere l’infezione
L'allenamento deve essere praticato in condizioni tali da non esporre l'atleta ad ulteriori rischi, altrimenti il beneficio che si vuole ottenere viene completamente vanificato!
Ecco perchè tutte le nostre attività si svolgono nel rispetto delle indicazioni e precauzioni per la riduzione del rischio di contagio da cornavirus-Covid19 (vedi)
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